Nella Roma by night la luce del S. Cecilia

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Nella Roma by night la luce del S. Cecilia

“Gli immortali esistono”. Questa la scritta che campeggia su uno dei musei archeologici più importanti a Roma, Palazzo Altemps, che contiene capolavori assoluti, come il Galata, Ares, La Venere Cnidia, il Trono Ludovisi, opere studiate in tutto il mondo e quindi definite “The eternal Collection”.

Questa è una delle sedi della festa dell’arte, in una notte-evento la notte dei musei, una notte in cui la cultura “non ha prezzo” e svela ilmeglio che Roma possiede e che ha mosso, quasi in pellegrinaggio, centinaia di migliaia di persone.

All’appuntamento non è mancato il Gruppo Corale Santa Cecilia di Fabriano, che in questa giornata storica per la cultura e per la fortunata coincidenza, si è esibito in grande stile, in una delle basiliche più importanti, dedicata a S. Martino di Tours, la cui origine risale al III sec. Esempio unico di rara chiesa domestica, ricavata in annessi delle Terme di Traiano, testimoniati nella preziosa cripta paleocristiana.

In questo contesto un concerto ad alto livello diretto dal M° Marcello Marini e che anche nelle parole di apprezzamento del Rettore carmelitano è stat una Preghiera a Maria con il canto: questo ha toccato vette di spiritualità con le soliste Francesca Bertini, Mara Mirasole, Beatrice Mezzanotte e Brunella Tacchini.

Nelle tre navate si sono innalzate le lodi a Maria, i cui testi sono stati puntualmente annunciati da O. Aniello, a cominciare dal Canto Gregoriano del III sec., coevo alla Basilica, attraverso diverse Ave Marie, di Listz, Rachmaninov, Fauré, Caccini, fino al Tota Pulchra.

Degno di nota anche l’espediente scenograficamente efficace dell’ingresso e dell’uscita del Coro, che nell’incedere ha sottolineato la fluidità e naturalità delle orazioni e delle lodi a Maria, attraverso le parole e la musica dei grandi autori, gli immortali appunto, che nella preghiera elevano il nostro animo e i nostri pensieri alla dimensione alta della divinità.

Marisa Bianchini

 

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