DUE ‘CORI’ E UN QUARANTENNIO

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DUE ‘CORI’ E UN QUARANTENNIO

Per quali vie misteriose, provvidenziali, culturali, il Gruppo “Coral Femenino de San Justo”, da Buenos Ayres sia giunto a Fabriano, ce lo spiegherà  Don Ugo Carletti, in una prossima intervista. Il filo dell’intreccio storico, risale al suo viaggio in Argentina, alla sua passione per la musica corale. Questa volta puntiamo l’obbiettivo, sulla bella storia dell’innamoramento dei due “CORI”. A Fabriano, il Coro Argentino è stato ospite, per una intera settimana, del Coro di S. Cecilia. Tutti i coristi fabrianesi mobilitatissimi, per offrire squisita ospitalità . Conosciuti ed amati: è stato un “corale” colpo di fulmine. Il fidanzamento ufficiale è avvenuto con tanto di cena solenne, sabato sera, 20 settembre, nel teatrino parrocchiale della Sacra Famiglia. Comunione di cibo, di solenni dichiarazioni d’amore, di canti, di musica, di balli, di cori. Emozione ad altissima tonalità , imperlate, perche no!, di  perline agli occhi, piene di autentica commozione, Maestro Carletti in testa. Scambio di ringraziamenti e di doni. Altre furtive lacrimelle Il Maestro Roberto Saccente ha insignito di bella targa ricordo, Don Ugo, e di medaglia il corista Rag. Olimpio Rossi, per alti meriti di ospitalità  personali e di tutto il gruppo corale “femenino-mascolino” di Fabriano. Il S. Cecilia è, infatti, una accoppiata vincente di voci femminile e maschili. Durante la festa serale si sono intrecciati i canti dei due “CORI”. Altri applausi reciproci, altri abbracci tra Maestri, Coristi e Coriste, altre comunioni vocali e sentimentali, in preparazione di quelle pubbliche domenicali. Domenica 21 settembre, alle 11,30, nella chiesa della Misericordia, Don Ugo Carletti ha celebrato il quarantesimo del suo sacerdozio. “Linda causalitade”: hanno commentato il Maestro e le Coriste argentine (quarantadue presenti). Canti solenni delle “argentine” ugole d’oro, prima nel coro posto sopra l’ingresso principale della Chiesa, poi ai piedi dell’Altare Maggiore. L’atmosfera religiosa ha portato alla consacrazione dell’innamoramento dei due “CORI”. C’è stato un vero e proprio sposalizio, di fronte a Dio e di fronte al popolo fabrianese.
Altri momenti di alta sentimentalità  corale per tutti, di applausi vibranti, di saluti calorosi, di benedizioni religiose. Il Maestro Carletti, consapevole di celebrare, non solo il quarantennio del suo Sacerdozio, ma anche la consacrazione dell’unione spirituale di due “CORI” e di tante belle anime, nonostante gli sforzi, è stato vinto dall’emozione fino alla afonia. Le corde vocali si erano incantate. Le ultime parole di benedizione e di saluto le ha dovute pronunciare Don Luigi Monti, che aveva presentato i doni della Comunità  parrocchiale al “quarantenne sacerdote”. Come tutte le grandi storie d’amore, c’è stata la separazione forzata. E’ entrato in scena il tempo implacabile tiranno. Le distanze, nello spazio, si possono vincere con le antenne della simpatia telepatica. Le tirannie del tempo non si lasciano captare, sfuggono ad ogni incantesimo. Italia, sud dell’emisfero nord, Argentina, sud dell’emisfero sud. Quanti legami si sangue, di sentimenti, di fede, legano i due popoli; nonostante le distanze transcontinentali. Quanti fabrianesi emigrarono in Argentina. Ai legami di sempre i due “CORI” hanno aggiunto quelli di uno sposalizio artistico-sentimentale indissolubile.”

Renzo Passari

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