Fabriano commemora Perosi

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Fabriano commemora Perosi

Il Santini annuncia che il 22.11.1972 nel Tempio del S. Cuore ci sarà un concerto per celebrare Perosi in occasione del centenario della nascita. Dice: ” Il Gruppo Corale di S. Cecilia che è dominato da una volontà di lavoro e da una spirito di decisione veramente rari, ha avuto questa magnifica idea: organizzare una esecuzione di mottetti e parte della “Passione di Cristo”. Il luogo, una delle più belle e antiche chiese di Fabriano: il S. Cuore.” Poi il Santini racconta dei rapporti di Perosi con Fabriano, con Don Agostino Crocetti, con Moscatelli ecc. ed anche della esecuzione della “Resurrezione di Cristo” da parte del Coro S. Cecilia nel 1961. Il programma prevede: I^ parte brani di Bach eseguiti dall’organista Gabriella Panichi; II^ parte commemorazione del Perosi, cenni storici, suoi rapporti con la città di Fabriano; III^ parte il Coro esegue vari mottetti e la prima parte della “Passione di Cristo” per solisti, coro ed organo. Di questo avvenimento esistono recensione sulle pagine dell’Azione n. 48 del 25.11.1972 e n. 49 del 2.12.1972 Di Corrado Santini: ” La “città del silenzio” svegliata dal suonar degli ottoni quella mattina di S.Cecilia, a tarda sera si ritrovò nel tempio del S. Cuore per gustare musiche gradite alle orecchie, al cuore soprattutto” Si parla del risveglio musicale soprattutto tra i giovani, del periodo aureo del Teatro Gentile e poi: ” Scusate queste divagazioni e torniamo al Sacro Cuore, ove il Gruppo Corale S. Cecilia ha voluto festeggiare la Patrona dell’arti musicali con un concerto dedicato al celebre compositore Don Lorenzo Perosi, nel primo centenario della sua nascita. Un componente del coro, l’amico Rag. Rossi Olimpio, ci ha introdotto all’ascolto e ha presentato la prof.ssa Gabriella Panichi di Perugia, che ha eseguito musiche di Bach…Il programma della Panichi comprendeva alcune corali, una Pastorale e la famosa toccata e fuga in re minore. Applausi vivacissimi. Tra i due programmi musicali si è inserita la voce di Don Ugo Carletti, che ha commemorato la figura del Perosi. Una commemorazione “fiume” che il pubblico non ha apprezzato, dato che fremeva dall’attesa di sentire il coro. Finalmente è tornata la quiete quando Don Ugo ha lasciato i fogli ed ha allargato le braccia per dirigere la massa corale. Don Carletti attacca e dirige col sorriso sulle labbra, felice, contento, con foga giovanile e tutte le pagine si chiudono con applausi fragorosi. L’arte del Perosi fatta di una semplicità mirabile commuove. Applausi a non finire per l’esecuzione dell’ultimo brano da ” La Passione di Cristo” con accompagnamento d’organo. Concludendo: una serata piacevole, distensiva, con il concorso di pubblico, soprattutto giovani, che hanno applaudito a lungo Don Ugo, in qualità di Direttore: Ma non lo hanno accolto come oratore.” Pietro Girolametti: “Ancora una volta abbiamo avuto il piacere d’assistere ad un concerto nel tempietto del “Sacro Cuore”, ormai scelto, a ragione, come sede di manifestazioni musicali sacre e ancora una volta dobbiamo ringraziare il dimanico e volenteroso nostro Don Ugo Carlettio che, con la collaborazione della brava organista Gabriella Panichi e del magnifico Gruppo Corale S. Cecilia, ha saputo offrirci uno spettocolo musicale di alto livello.” Il Girolametti riferisce sul sapiente accostamento tra le musiche del Bach e del Perosi: due nature, due stili, due epoche così diverse eppure entrambi sacerdoti della medesima arte, accumunati da una medesima fede. Poi parla del Coro: “Il Gruppo Corale S. Cecilia, chiaro, perfetto, affiatato in ogni settore, condotto magistralmente da Don Ugo Carletti, direttore dal gesto intelligente, sicuro, preciso, è stato all’altezza della sua fama, consolidando il successo che da tempo va ottenendo in campo nazionale. Bravi i solisti Antonio Pesetti e Olimpio Rossi. Il pubblico, che gremiva la chiesa, ha manifestato il suo entusiasmo, la sua soddisfazione con scroscianti prolungati applausi. Don Lorenzo Perosi “sacerdote e musico di Dio” era presente in spirito, attraverso la sua musica, che come la sua stessa fede, è stata lo scopo di tutta la sua vita.”

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