GRANDE IMPEGNO PER IL S. CECILIA

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GRANDE IMPEGNO PER IL S. CECILIA

Sotto l’autorevole guida del Maestro Direttore Marcello Marini, il Gruppo Corale S. Cecilia di Fabriano sta man mano approfondendo lo studio e la conoscenza tecnica e stilistica di altri generi musicali colti, ad ulteriore arricchimento del loro repertorio, basilarmente imperniato sulla polifonia classica e moderna, sia essa sacra, profana o popolare.

Così, a coronamento di un’ultracinquantennale tradizione, la versatilità delle scelte esecutive dell’attuale Maestro ha permesso al gruppo di intraprendere le strade del genere sinfonico-corale e cameristico, con la partecipazione ed il sostegno di varie istituzioni orchestrali, come ad esempio l’Orchestra Regionale delle Marche nell’esecuzione della “Messa di Gloria” di Giacomo Puccini, fino all’istituzione di un proprio gruppo strumentale che ha esordito nell’ultimo concerto natalizio al teatro Gentile.

Ma naturalmente il percorso di formazione e di arricchimento culturale di ogni singolo corista, anche sul piano di un sano rapporto amichevole e “familiare” con l’Associazione, non si ferma qui.

Vorrei introdurre un episodio di poco più di un anno fa, quando il Maestro Marini propose alla corale della sua città, la “Marietta Alboni” di Città di Castello, una settimana di studio sul repertorio sacro e liturgico della Russia. A questo scopo invitò un prestigioso Maestro, portabandiera della musica corale nel mondo, il russo Boris Tevlin, tra le cui cariche spicca quella di Professore di Canto Corale al Conservatorio Musicale “P.I. Chaikowski” di Mosca e fondatore del celebre ed universalmente accalamato “Coro da Camera” di Mosca.

Inutile parlare, in questa sede, della secolare tradizione di un paese che sfornò musicisti di assoluto valore nel vasto campo della musica russa, molti successivamente riscoperti dopo un triste periodo storico, altri affermatisi progressivamente al di fuori del paese negli ultimi anni.

La “masterclass” del Maestro Tevlin con il coro Alboni da lui diretto riscosse notevole successo ed entusiasmo sia nei coristi che nel numeroso pubblico (vi era anche il sottoscritto) che nella cattedrale di Città di Castello assistette al concerto finale, frutto dell’impegno e del sacrificio costante di ciascun elemento durante quella settimana.

Fu così che poco dopo Marini, in una riunione del consiglio direttivo del S. Cecilia, presieduta da Adriano Abatelli, propose questa esperienza di studio ai nostri coristi. Il parere fu subito favorevole ed è partita quindi la macchina organizzativa, che si è dimostrata particolarmente efficiente anche grazie all’apporto della corista Natalia, operante nella sezione contralti, di madrelingua russa.

Il Maestro Tevlin aveva già visitato Fabriano e conosciuto il nostro coro durante la permanenza in terra umbra, e nell’occasione di quella piccola prova è stata evidente la sua indiscussa professionalità artistica e il carattere cordiale e comunicativo. Anch’egli accettò pienamente la nostra proposta e si trattò direttamente con lui per fissare il periodo migliore per svolgere la “masterclass”, compatibilmente con le sue esigenze e quelle dei coristi che pertanto avrebbero dovuto modificare i loro schemi quotidiani.

Ed è arrivato finalmente, il 1° febbraio scorso, il giorno del nuovo arrivo di Boris Tevlin nella nostra città: inizia così la settimana di studio, mirata al raggiungimento di una “coscienza” vocale applicata ad una serie di brani russi prevalentemente di genere sacro, scelti dallo stesso Maestro e dal nostro Marcello Marini.

Che dire? Una settimana ardua, intensissima per il coro, con tre ore giornaliere di prova precedute da oltre un quarto d’ora di esercizi di respirazione, di riscaldamento degli organi fonatori e di elasticità della maschera facciale. E durante lo studio sul repertorio Tevlin concentrava sulla massa corale la sua personalità carismatica e trasmetteva con gesto essenziale la natura intrinseca del giusto ritmo e suono d’insieme, il significato di ogni frase, ora maestosa, solenne con la sua condotta di lungo respiro, ora mistica, sospesa, ricca di molteplici gradazioni timbriche e dinamiche (cito a tal proposito “Ave Maria” di Rachmaninoff, “Concerto per Coro” dello stesso Autore). Tevlin ha impartito al coro una ferrea lezione di disciplina della materia, dimostrandosi estremamente deciso ed intransigente, fermando spesso l’esecuzione durante le prove alla minima imperfezione e indecisione, facendo notare alla sezione i punti deboli di un passo musicale e suggerendo il modo per correggerli, anche mediante efficaci e gustose metafore. Il Maestro, che al termine di qualche prova si dimostrava insoddisfatto per questioni musicali o tecniche, perfino ambientali od anche “atmosferiche”, ha concluso l’ultima sessione presso la nostra sala prove con una decisa affermazione liberatoria, dopo che una situazione apparentemente problematica dovuta alla stanchezza dei cantori si è risolta: “Ecco…questo è proprio ciò che volevo sentire!”

E infine, il concerto finale della serata di domenica 10 nella chiesa di s. Nicolò, di fronte ad un pubblico attento ed anche curioso di vedere ed ascoltare il Coro S. Cecilia diretto da un maestro di fama internazionale com’è Tevlin. Il coro ha risposto veramente alla grande, avvolgendo gli ascoltatori con atmosfere ben definite, compattezza delle singole sezioni e dell’insieme, varietà di colori e dinamiche, unità nello sviluppo musicale con periodi ben legati nei vari contesti, come nelle intenzioni scritte sulla carta dai vari autori: autori del calibro di Strawinsky, Rachmaninoff, Prokofiev ed altri meno noti. Nel programma anche pagine di musicisti non russi come l’inglese Stanford (“Jubilate Deo”), il fiammingo Archadelt e il nostro Caccini con le loro rispettive “Ave Maria”; all’organo il M° Marini. Segnaliamo, nell’esecuzione solistica di un brano popolare russo, la performance della giovanissima corista Beatrice Mezzanotte, che ha incantato tutti con il suo timbro vocale di mezzosoprano, particolarmente robusto ed incisivo ma dall’espressione musicalmente sensibile e flessibile: una splendida realtà sorta nelle file della nostra corale, precisamente nella sezione “contralti”. Beatrice ha anche strappato il personale applauso e i complimenti del Maestro Tevlin dopo l’esecuzione.

Diciamolo pure: la corale S. Cecilia sentita in quest’occasione a S. Nicolò sembrava davvero diversa: sembrava piegarsi al nobile stile cameristico imposto da Tevlin in anni e anni di esperienza, il quale ha dato la sua impronta anche a brani come l’Ave Maria di Caccini, arricchendola di effetti di “mezza voce” ed efficaci chiaroscuri.

Calorosi e prolungati gli applausi, tre i bis. Al termine del concerto, Boris Tevlin ha ringraziato cordialmente il pubblico intervenuto, il Gruppo Corale S.Cecilia per l’ospitalità e l’ottima organizzazione.

Una impegnativa e formativa esperienza per tutto il gruppo, che lascerà un segno tangibile nella futura prosecuzione delle attività, auspicando un rinnovato entusiasmo e passione per l’arte vocale – e musicale in genere – tra tutti i coristi e gli associati.

 

Giorgio Spacca

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