Il dono di Guelfo alla città

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Il dono di Guelfo alla città

Sabato 30 aprile nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, si è svolta la solenne e suggestiva benedizione della “Via Crucis”, realizzata da Guelfo (1937-’97), artista fabrianese di formazione internazionale. L’opera, sistemata a regola d’arte dall’Architetto Pietro Bolzonetti, viene a contemplare il ciclo di vetrate eseguite dall’artista negli anni della piena maturità. La “Via Crucis” è stata benedetta da Mons. Giancarlo Vecerrica, Vescovo di Fabriano-Matelica, che dopo il sacro rito, ha sottolineato il fondamentale ruolo dell’arte come tramite per la comprensione del Mistero. Don Silvano Lametti, parroco della chiesa, amico ed estimatore dell’artista, oltre a condurre i vari momenti della cerimonia, ha letto il messaggio di S.E. il Cardinale Francesco Marchisano, che non avendo potuto presenziare alla manifestazione, ha voluto essere vicino spiritualmente a tutta la comunità. Il Sindaco Roberto Sorci, dopo aver ricordato la sua amicale frequentazione con l’artista, a Roma, ogni qualvolta insieme a Gianmario Spacca si recava per riunioni di partito, ha colto con acume e senso estetico i tratti salienti del percorso stilistico di Guelfo. Stefania Severi, storico e critico d’arte, dai primi anni 80 segue il lavoro dell’artista ed ha continuato, dopo la sua scomparsa, ad approfondirne l’opera. Pur distanti tra loro, la Via Crucis e il ciclo di vetrate, segnate dalle sue ricerche in chiave surrealista, hanno tuttavia un legame profondo nella definizione dello spazio, che sovvertendo la visione prospettica, rimanda agli elementi compositivi in un piano unificato, rendendoli dialetticamente connessi con la figurazione in primo piano. Ci piace qui ricordare, che da giovane Guelfo, nella Scuola di arte sacra applicata di Piazza del Popolo a Roma, si era dedicato a disegnare decorazioni per abiti talari e paraventi. L’interesse per l’arte sacra ha caratterizzato tutto l’iter di Guelfo, dalla gioventù alla piena maturità, come riflessione profonda sul piano personale. Di questa produzione  fanno parte opere come “La fuga in Egitto”, la “Deposizione” nel Museo del Tesoro di San Pietro e “L’Angelo degli Artisti” nelle chiese romane di Santa Maria in Montesanto (la chiesa degli artisti) e “La Vergine della trasparenza” in Vallicella. Anche a Fabriano le opere sacre dell’artista non sono solo a San Giuseppe, ma nel chiostro di San Venanzo, così come due affreschi giovanili per i quali egli ricevette, come ricorda nei suoi scritti, un cesto di biscotti. La sinfonia sacra di Guelfo si completa nella Cattedrale Basilica, con la Madonnina della Luce, il volto di S.Venanzo, benedetto nel 1985 dal Papa Giovanni Paolo II, gli angeli oranti dell’abside, e soprattutto con la splendida vetrata nella facciata, dedicata a San Venanzo. Messaggi augurali sono venuti da tutta Italia per l’artista Guelfo (tra gli altri dal vice Presidente della Provincia Giancarlo Sagramola), messaggi che hanno creato comunione all’arte, espressione della bellezza. Suggestivo l’intervento del Coro Santa Cecilia, di cui riferiamo in un articolo a parte. E’ stata, la benedizione delle tavole di Guelfo, un momento sentito da tutta la città. La Professoressa Marisa Bianchini ha voluto donare alla Comunità Parrocchiale una “Via Crucis” di Guelfo, opera giovanile eseguita a cera in stile espressionistico, sulla scia del grande Kokoschka, che Guelfo aveva frequentato a Roma.. Le quattordici stazioni, accompagnate da una copertina che ci mostra uno straziante “Ecce Homo “, fanno ora bella mostra sulle pareti della chiesa in un geniale allestimento curato dall’Architetto Pietro Bolzonetti. Ospite e protagonista della manifestazione il Coro Santa Cecilia. A cominciare dal severo “Locus iste ” di Bruckner, passando per il solenne “Pater Noster” di Kedrov e la dolce “Ave Maria” di Arcadelt, fino a concludere con lo scoppiettante “Resurrexit” ed il festoso “Jubilate”, il Maestro Marcello Marini ha condotto la sua formazione in un artistico percorso di fede che ben accompagna i drammatici quadri della Via che ha portato l’umanità alla Salvezza.

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