Note da Gerusalemme

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Note da Gerusalemme

Il Coro “Magnificat” della Custodia di Terra Santa nelle Marche
6 – 10 dicembre 2007

Nel luglio scorso P. Armando Pierucci ha incontrato il segretario del Premio Vallesina di Jesi, Nicola Di Francesco, il direttore del Gruppo Corale “S. Cecilia” di Fabriano, M° Marcello Marini, e l’ animatore del Gruppo, Olimpio Rossi. Si trattava di fare qualcosa per trovar fondi per la nuova sede del “Magnificat”: ora, tra studenti e professori, siamo 220, non entriamo più nello scantinato del convento di S. Salvatore di Gerusalemme. E poi P. Armando desiderava dare uno spintone al coro che, con la partenza dei volontari europei, s’era ridotto a 14 elementi.
Con la forza dell’ostinazione, il coro”Magnificat”, 24 elementi, è arrivato a Fabriano.
Il primo concerto è nella cattedrale di Senigallia. Piove. Arriva Leonardo, il presentatore.
“Le presentazioni? Non ci sono”.
“Io le ho mandate un mese fa”.
“A chi?”
“A Di Francesco, l’organizzatore; ma lui, con tutta la fatica per preparare per noi e per la maratona, è stato poco bene e si è dovuto allettare”.
Il parroco, D. Paolo Gasperini, è l’unico a non perdere la calma. Per fax arrivano le presentazioni.
La cattedrale è gremita, soprattutto per la presenza di tanti che recentemente sono stati in pellegrinaggio in Terra Santa. Incomincia a cantare il “Magnificat”. Un po’ di emozione, ma tutto fila liscio. Il Gruppo Corale di Fabriano veleggia con il vento in poppa. Poi cantiamo insieme: un po’ dirige Hania Soudah Sabbara, un po’ Milly Balzano, che sostituisce il M° Marini. Ad Hania non sembra vero dirigere un coro di 80 elementi che rispondono immediatamente al suo gesto: le sembra di guidare una Ferrari. Milly è più emozionata: si è parlato tanto male dei Palestinesi, che preferisce guardare soltanto i suoi coristi.
8 dicembre – Il coro di Gerusalemme sarà  “magnifico”, ma parte con 40 minuti di ritardo. Grazie a Dario, che guida l’autobus che il parroco francescano P. Bruno Fioretti di Jesi ha messo a nostra disposizione, arriviamo in tempo alla basilica di Loreto, per animare la Messa solenne del nuovo Vescovo, Mons. Giovanni Tonucci. L’esecuzione del “Magnificat”, raccolta e delicata, è accolta con simpatia, come un canto che viene da lontano, come un profumo mediorientale, proprio come l’incenso di Terra Santa che abbiamo offerto.
In serata, concerto nella cattedrale di Jesi. Piove ancora. Il nostro amico Nicola non può lasciare la casa: è una grande pena per lui e per noi. Fortunatamente Franco Cascia lo sostituisce in pieno nell’organizzazione e nella consegna dei calendari che il Premio Vallesina ci ha stampato (progetto offerto da DMP Comunicazione di Giuliano De Minicis – Senigallia ). D. Vittorio Magnanelli ci accoglie amabilmente. Beatrice Testadiferro, direttore del settimanale La Voce della Vallesina, presenta il concerto e caldeggia il lavoro d P. Armando: non per nulla è del suo stesso paese, Moie di Maiolati Spontini. Al termine il Vescovo, Mons. Gerardo Rocconi, riceve con venerazione la statuina di Gesù Bambino che abbiamo portato da Betlemme.

Domenica 9 dicembre: S. Messa nella parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore di Fabriano. Con D. Tonino Lasconi scegliamo i canti.
Nel pomeriggio, concerto di Natale nell’abbazia di S. Elena (AN). Piove a dirotto: cominciamo a sentirci in colpa; ma, quando cantiamo a Gerusalemme non riusciamo a ottenere l’acqua, neanche a fare la danza della pioggia.
In serata è il momento del concerto clou. Don Aldo Mei, parroco della Cattedrale, ha detto ai Fabrianesi: “Quest’anno le offerte dell’Avvento andranno al “Magnificat”. Questa scuola che fa cantare insieme Cristiani , Israeliani e Musulmani deve continuare”.

 La Cattedrale è gremita; presenta Paola Giorgi: è una professionista.

Questa sera tutti sentono di giocare in casa. I cantori di Fabriano mettono tra di loro i cantori di Gerusalemme: siamo un unico coro. 

Le note antiche e nuove, le musiche del Natale, della Passione e della Risurrezione escono fluide: sembra di essere in pellegrinaggio a Betlemme, al Santo Sepolcro, a Emmaus. 

Gli applausi non terminano mai, Ci si dà  il vecchio appuntamento: Il prossimo anno a Gerusalemme. Sì, perchè no? Fabriano ci ha insegnato che i cori sono anzi tutto dei cuori. E tutti dobbiamo aprire il cuore agli altri.

 Grazie.

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