Palio benedetto dalla Sistina

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Palio benedetto dalla Sistina

“E’ stato il Santo Padre che ha consentito il concerto per il 280° anniversario della elevazione di Fabriano a città e diocesi”

 

FABRIANO – “Un evento da iscrivere negli annali della storia cittadina”. E’ così che è stato definito il concerto che la Cappella Sistina, la corale del Papa, ha tenuto a San Venanzio il 24 giugno. Una chiesa stracolma come non si era mai vista ha assistito estasiata alla performance dei 30 “puer” e dei 20 adulti che si sono esibiti in un programma selezionato dal maestro monsignor Giuseppe Liberto. “La Segreteria di Stato Vaticana ha consentito che il Coro, che presta servizio nelle celebrazioni presiedute dal Papa nella Basilica di S. Pietro, venisse a solennizzare il 280° anniversario della elevazione di Fabriano a Città e Diocesi  hanno fatto sapere i componenti del coro  Santa Cecilia organizzatore assieme alla Curia dell’evento . Vedere schierata la “Cappella Sistina”, sotto la guida attenta e puntuale del Maestro Mons. Giuseppe Liberto, nella gradinata allestita nel presbiterio di San Venanzio era già di per sé un fatto straordinario e l’eccezionalità dell’evento è stata poi confermata dall’esecuzione. Certamente ci sono tanti Cori che eseguono la stessa musica della “Cappella Sistina”, ma l’interpretazione che ne da la Corale del Papa ha una sua fisonomia inconfondibile”. Un appuntamento che ha chiuso egregiamente la quattordicesima edizione del Palio di San Giovanni Battista.

“Il programma  ha proseguito un corista spaziava dal gregoriano ai grandi autori della polifonia classica, da Lorenzo Perosi a Giuseppe Liberto, ed è stato eseguito con la consueta precisione, confermando che la “Cappella Sistina” è veramente la custode e l’interprete più autorevole della tradizione della musica sacra della Chiesa di Roma. La grande produzione polifonica, che dal 1500 ha avuto nella Città dei Papi uno dei centri di maggiore diffusione, ha evocato quelle sonorità, a volte raccolte, a volte solenni, che nella musica sacra sono il mezzo per elevare gli animi alla preghiera, alla lode e alla contemplazione della bellezza e dell’armonia di Dio”.

 E a farla da padrona oltre alla musica è stata la bravura dei corsiti tutti eccezionali. “Le voci bianche dei ragazzi  ha continuato Quinto Balducci della corale fabrianese  sostenute dalle voci degli adulti, creavano un amalgama sonoro di grande suggestione, per cui anche i brani più noti sembravano diversi e quasi mai ascoltati. Le esecuzioni delle varie composizioni del programma sono state accolte da grandi ed entusiastici applausi dei presenti. La Cattedrale era gremita all’inverosimile dai fabrianesi e da molti ospiti che non si sono voluti perdere una serata di vero godimento artistico e quasi per poter dire ai posteri con una punta di orgoglio: C’ero anch’io. Successo insomma per la celebrazione dei 280 anni dalla nomina di Fabriano come città diocesi.

ROSITA FATTORE

 

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