Preghiera sotto la Croce

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Preghiera sotto la Croce

Devo ammetterlo, per un amante della suspense come me uscire da casa e abbandonare sul più bello la partita, a suon di schede, per le regionali, tra Cota e Bresso, tra Polverini e Bonino, è costato molto, ma come si dice in questi casi, ne è valsa la pena.

Infatti l’ aver presenziato, lunedì 29 marzo, alle ore 21,15, presso la chiesa di San Giuseppe Lavoratore, alla preghiera sotto la Croce con il benemerito gruppo corale S. Cecilia, diretto dal Maestro Marcello Marini, ha significato una pausa benefica, un momento di silenzio per custodire e far operare quanto di più profondo c’è in ciascuno di noi: specie durante la Settimana Santa che costituisce da sempre un fascio di luce per rinforzare, sostenere e dare speranza alla nostra quotidianità.

I brani eseguiti sono stati preceduti, di volta in volta, da un commento essenziale, ma incisivo, scritto da don Tonino Lasconi e letto dalla voce suadente di Oreste Aniello.

Nessun accenno ai diversi compositori così che il dovuto risalto fosse dato ai testi in un continuum senza distrazione alcuna, al fine di contemplare e, per il credente, anche pregare.

Ed ecco, partendo dall’ incarnazione, i presenti sono stati condotti sul monte Oliveto, hanno risentito il lamento di Gesù rivolto al suo popolo ingrato, hanno rivissuto la presenza partecipe di Maria con il suo pianto ai piedi della Croce e la citazione del salmo 22 – quello dell’ abbandono – con il repentino sopraggiungere delle tenebre.

La preghiera si è conclusa con due appassionanti invocazioni a Gesù, esprimenti la partecipazione alla sua Croce e il ringraziamento per la sua opera di salvezza, di rinascita alla speranza di una vita terrena che diventa eterna, se incarnata, se cioè vissuta nella fedeltà al Padre e ai fratelli.

Con la dovuta avvertenza, come ha ben evidenziato l’ autore del commento, che l’ uomo non può illudersi che tutto vada bene, purché piaccia, purché sia divertente, purché lo facciano tutti o la maggioranza: non esiste libertà senza scelta, senza responsabilità.

 

Franco Rogari

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