Ricordi dalla Terra Santa

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Ricordi dalla Terra Santa

Siamo sull’autobus che da Gerusalemme ci riporta all’ Aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv per imbarcarci per Roma. Socchiudo gli occhi e come in un film ripercorro in rapida sequenza tutti i momenti di questa settimana straordinaria , vissuta con intensità e con grande partecipazione . Rivedo la nostra straordinaria “guida” Don Aldo in testa al gruppo ,spedito come un “bersagliere” , niente a che vedere con le guide classiche , con lui il vecchio testamento , il vangelo ascoltati nei momenti e nei punti giusti assumono una dimensione nuova : storia , religione, avvenimenti e luoghi si intrecciano in modo cosi straordinari da renderti partecipe e protagonista. Rivivo le messe concelebrate dai nostri “angeli custodi” Don Aldo , Don Lorenzo nelle vesti di officiante che con le sue omelie precise e mirate ha tenuto viva la nostra attenzione , unitamente a Don Alfredo preciso cerimoniere.

Rivedo lande desolate , il deserto di Giuda con la presenza di qualche asinello o cammello e povere case (baracche) , paesaggi lunari e tramonti mozzafiato , il verde delle coltivazioni, campi arati , la povertà, la miseria e l’abbondanza , bambini e adulti che ti rincorrono per venderti le loro mercanzie , i luoghi santi sentiti e risentiti e divenuti familiari ascoltando il Vangelo e finalmente visti : Nzareth , Cana , Cafarnao ,la valle del Giordano, il Lago di Tiberiade , il monte Tabor ,Gerico ( il sicomoro dove si era appollaiato Zaccheo mi ha fatto ritornare bambino!) Betlemme , la Grotta della Natività , Gerusalemme con il Santo Sepolcro, il Getsenmani , il muro del pianto, la moschea ,la città vecchia con le sue viuzze piene di botteghe tipicamente arabe con musiche assordanti e odori intensi che ti riempiono le orecchie e le narici che fanno da contrasto ai moderni negozi del quartiere ebraico , insomma un umanità variegata che cerca di convivere e sopravvivere in una realtà tristemente attuale.

Un ombra nera che si prolunga per chilometri appare ai miei occhi : è il muro della vergogna ,simbolo tragico della cattiveria umana : le porte che si aprono e si richiudono , i militari con le armi imbracciate nei posti di blocco che fanno controlli

mette angoscia , ti ricorda che siamo in un paese in guerra , anzi in un paese che è sempre in guerra e questo muro divide fratelli , amici e parenti impedendo ai bambini anche di andare a scuola. E’mai possibile, mi chiedo, che siamo ancora in queste condizione , che proprio coloro che si riconoscono nel Dio unico , sia che si chiami Allah , Jave o Dio siano cosi divisi e non trovino un modo di vivere in pace ? E’ una domanda che ti martella il cervello , ma dove possiamo trovare una risposta definitiva ?

Il pellegrinaggio in terra santa è finito ora comincia quello vero nella realtà di tutti i giorni” E’ la voce di Don Aldo che mi riporta alla realtà e forse qui possiamo trovare la risposta

Quinto Balducci

 

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