S. Cecilia: coro per Wojtyla

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S. Cecilia: coro per Wojtyla

Nella Cattedrale di San Venanzo una esecuzione del Requiem di Fauré

Domenica 17 nella Cattedrale di S. Venanzio ha avuto luogo, come momento particolare di preghiera per il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II comparso lo scorso 2 aprile l’esecuzione del Requiem op. 48 composto dal musicista francese Gabriel Fauré (1845 – 1924), da parte del Gruppo Corale S. Cecilia sotto la direzione del Maestro Marcello Marini. Il coro, che aveva già eseguito nella nostra Cattedrale alcuni brani del Requiem in occasione della solenne celebrazione liturgica presieduta dal Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica in suffragio di Papa Wojtyla, si è avvalsa della collaborazione del soprano Brunella Tacchini, del baritono Andrea Romanetti, del violinista Domenico Nicoletta e dell’organista Angelo Rosati. Il diffuso clima di raccoglimento presente nel luogo sacro con assenza di applausi ha permesso un’esecuzione intensa ed accurata, con momenti di pacato misticismo, forse anche grazie alla presenza del solo organo in luogo dell’orchestra, ed un’espressione che non sconfina mai in un’esplicita drammaticità o mestizia, ma che secondo le intenzioni dell’autore induce ad una serena riflessione sulla morte che apre ad orizzonti di speranza nella vita eterna. L’appropriata vocalità del coro e l’incisività dei solisti hanno reso tangibile l’idea di questo passaggio dall’area terrena a quella celeste. Come restare indifferenti all’ascolto del “Lux Aeterna” introdotto dal do dei soli soprani che sorge come una stella di un nuovo mattino, o l’evanescente canto angelico dell'”In Paradisum” che sembra ergersi negli spazi eterei, sorretto dal dolce fluttuare dell’organo. Pur restando soggettive le sensazioni dell’ascoltatore, il Requiem di Fauré si distingue dagli altri per il suo potere di penetrare nel profondo dell’animo e in comunione con tutte le anime che si trovano della pace di Dio. Un plauso particolare alla Diocesi di Fabriano Matelica ed a Mons. Vecerrica che anche questa volta ha avuto parole di ringraziamento ricordando Giovanni Paolo II, con un messaggio di preghiera anche per il futuro Pontefice che avrà compito di proseguire il cammino tracciato dal suo predecessore.

Giorgio Spacca

 

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