Solidarieta’ internazionale

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Solidarieta’ internazionale

Durante il terremoto gli amici tedeschi ci telefonarono quasi tutti i giorni, per sincerarsi innanzi tutto della nostra situazione , ma poi anche chiedendo notizie della nostra sede, che purtroppo non era piu agibile. Verso la fine di ottobre, a un mese dal sisma, il sindaco E.Brandt ci comunicò che i suoi concittadini avevano deciso di restaurare la nostra sede del coro, come segno tangibile della amicizia che lega la cittadina di Seckach alla nostra corale. Partimmo di buon mattino, la vigilia dei Santi, io ed Olimpio, c’era anche Ornella, ci alternammo alla guida , e verso le 17 eravamo già  a casa dei nostri amici. La mattina dopo faceva freddo, ma c’era un bel sole, andai a fare un po’ di jogging , per riprendermi dalle 11 ore di macchina del giorno prima. Passando su un ponte che scavalca la ferrovia, mi sentii chiamare doctor Elio ! Vidi sotto di me vicino ai binari Alfred, con la divisa delle ferrovie della Germania e poi in inglese: come stai? Il terremoto ti ha fatto danni ? Lo rassicurai, e lui di rimando e Massimo ?. Massimo era M.Perlini, che ferroviere anche lui veniva ospitato da Alfred nelle nostre visite a Seckach e viceversa a Fabriano. Bellissimo questo rapporto fra noi e loro, ricordo i nostri arrivi festosi a Seckach e le varie famiglie che prendevano con se un corista o due, sempre gli stessi da anni. Poi nelle case ci si scambiavano i doni e si incominciavano dialoghi faticosissimi, ma estremamente efficaci. Senza parlare una parola di tedesco e di italiano, con gesti ,grandi risate, espedienti vari, foto , birra e vino, i due gruppi entravano in sintonia e la mattina i coristi raccontavano che Helmut si era sposato, Hans aveva un figlio, Gisela si era laureata e altre vicende umane, con dovizia di particolari appresi chissà  come. Ma ritornando a noi quello stesso giorno in cui parlai con Alfred dal ponte, in pratica tutta la cittadina era invitata ad un pranzo offerto dal sindaco, nei locali di una sorta di impianto sportivo polivalente, avevano apparecchiato per 300 persone ma alla fine pranzammo in più di 600 e molti avrebbero voluto partecipare, il pranzo era offerto dalla scuola alberghiera di Heidelberg, ma tutti i convitati pagavano una somma per lo stesso, che ci venne consegnata, era presente anche il console italiano a Stoccarda che ottenne dal governo locale di aprire una sottoscrizione per noi, con la possibilità  di ottenere dei benefici fiscali per i sottoscrittori. Vennero raccolti svariati milioni e grazie alla solidarietà  degli amici di Seckach, primi fra tutte le associazioni fabrianesi, ritornammo nella nostra sede storica, che inaugurammo alla presenza di una delegazione dei nostri amici , venuti dalla Germania proprio per solennizzare tale occasione, con il Sindaco in testa, accolto dal nostro sindaco. Avanzarono anche dei soldi che donammo al Vescovo, per partecipare ai lavori di restauro del Sacro Cuore , la chiesa cara a Don Ugo, iscritta dunque nella nostra storia.

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