UN CORO CELESTIALE

UN CORO CELESTIALE

Strepitoso successo della Corale femminile Argentina al Teatro Gentile – Un concerto entusiasmante – Una tournèe finita in trionfo – di Pietro Girolametti. Reduce da una brillante tournèe nel nostro paese e dopo aver partecipato ai prestigiosi concorsi internazionali per cori polifonici di Arezzo e di Gorizia, dove, in due diverse sezioni e in entrambe le città  si è classificato al 1° e al 2° posto, l’Associacion Coral Feminino de San Justo, Ramos Mejia, de Buoenos Ayres, la sera del 17 u.s. ha offerto un grandioso concerto al foltissimo pubblico presente al Teatro Gentile. Com’era ovvio, è stato il Maesatro Don Ugo Carletti, nella sua qualità  di Direttore del Gruppo Corale S. Cecilia di Fabriano e promotore di questo straordinario avvenimento , a dare ufficialmente il benvenuto ai graditi ospiti argentini e ad illustrare la loro storia e la loro attività . Sapientemente dirette dal Maestro Roberto Saccente, le 45 giovani coriste, sin dal primo brano hanno manifestato la loro bravura.. Il programma in due parti, comprendeva opere selezionate tra alcuni dei maggiori autori della polifonia classica, antica e moderna e di quella folcloristica, specie sudamericana. Autori noti alcuni, e più volte ascoltati e tuttavia, in questa occasione, abbiamo compreso, forse per la prima volta, come la voce umana, a ragione considerata il più perfetto degli strumenti musicali, se ben educata, possa raggiungere insospettabili altezze, sino a diventare angelica, divina. Già  alle prove ci eravamo accorti del perfetto grado di preparazione delle cantanti, le quali eseguivano della ginnastica facciale ed esercizi vocali con una intensa partecipazione psicofisica. A ciò vanno uniti lo studio costante, la serietà , l’affiatamento e la passione. Direttore e Coro formano una cosa sola. Il pubblico si è subito reso conto di trovarsi di fronte ad un complesso d’eccezione ed ha sottolineato ogni esecuzione con ripetuti scroscianti applausi, con richieste di bis e numerosi “bravo”. Quegli “attacchi” e quei “finali” all’unisono, netti, senza sbavature, quei dialoghi di voci diverse eppure così ben amalgamate, quelle parole a volte appena accennate, a volte compiutamente epresse che si rincorrevano in un carosello senza fine; quegli arcani richiami, quella fusione d’accenti, quelle pronte domande e quelle immediate risposte, quei deliziosi vocalizi, quei soavi “pianissimo”, quei delicato “smorzando” che s’immergevano magicamente nel silenzio assoluto, quelle sfunature, quei sussurri, quei fruscii incorparei, immateriali come ali di farfalle, quei potenti “fortissimo” che favevano pensare a “pieni” di grandiose orchestre sinfoniche, quelle scintillanti, fantasmagoriche acrobazie canore, tutto ciò pensiamo sia stato avvertito dall’attento uditorio, commosso ed emozianato, quasi assistesse ad una specie di sortilegio operato dalle mille voci di questa fantastica corale. E’ stato un vero e meritato trionfo. Alla fine, dopo il bis, il saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune Dr. Parca e ancora parole di ringraziamento e di elogio da parte di Don Ugo. Poi, offerta di rose rosse alle coriste, di una targa ricordo, di libri e di carta da lettere pregiata al bravissimo Maestro Saccente, una vera personalità  in Argentina nel campo della disciplina corale. Il Maestro Saccente si è dichiarato entusiasta dell’accoglienza ricevuta dai fabrianesi, cui ha voluto dedicare un ultimo pezzo. Domenica 21 settembre, dopo aver ascoltato la Messa celebrata da Don Ugo nella chiesa della Misericordia – proprio in quel giorno cadeva il 40° anniversario del suo sacerdozio – e di tutti i presenti, la Corale americana, tra la sorpresa e la contentezza generale, ha dato, alla fine della Messa un altro conerto, riscuotendo l’unanime ammirazione. Alle 15,30 tra commossi saluti, baci ed abbracci, i componenti l’Associaciòn Coral Feminino de San Justo, è partita per Roma per poi proseguire alla volta di Buenos Ayres, dopo aver trascorso nella nostra città  sei memorabili giornate, in gioiosa compagnia ed amicizia, grazie alla generosa ospitalità  del nostro Coro e del Comune. Certo non dimenticheranno facilmente Fabriano e anche noi ricorderemo sempre quei volti e quelle voci.”

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