Una festa Magnificat

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Una festa Magnificat

Ogni concerto del Gruppo Corale Santa Cecilia è una festa, ma quella di domenica 9 dicembre a San Venanzo è stata una grande festa.

Festa doppia, anzi tripla, perchè oltre al nostro coro ospitante, c’era il Coro Magnificat della Custodia di Terra Santa, e si è formato poi, dalla fusione dei due, un terzo possente coro con tanti volti palestinesi e fabrianesi non più distinguibili tra loro, ed un’ unica voce orante e osannante, quanto mai suggestiva.

Il Coro Magnificat, di Gerusalemme ! E’ una delle espressioni più belle dellamissione francescana che nella lacerata Palestina custodisce i luoghi santi, una testimonianzadi convivenza pacifica e armoniosa, nel nome del Santo di Assisi,tra etnie che altrove si contrappongono e si odiano.

Un repertorio musicale prevalentemente sacro che attinge dalla grande tradizione occidentale come da quella medio-orientale. Un repertorio dove spiccano le creazioni e le rielaborazioni del nostro Padre Armando Pierucci, il nostro perchè marchigiano di Moie.

Era anche lui nella cattedrale di S. Venanzo a godersi questo gemellaggio Fabriano-Gerusalemme, che senza di lui non ci sarebbe stato. E’comparso verso la fine del concerto, con la sua svolazzante capigliatura tutta bianca ed è stato accolto da una grande ovazione.

Lui ha detto che quando ogni due anni ritorna in ” ferie ” in Italia si rifugia a Fabriano, a S. Caterina dove c’è Padre Leonardo musicista come lui e con due pianoforti; e lì se ne stà in santa pace con la sua musica. Ma quest’anno, ha aggiunto, gli è andata male, perchè la santa pace è stata turbata dalla proposta di questo concerto e da tutto il daffare che ne è derivato. Però è nata una gran bella amicizia tra il suo coro gerosolimitano e quello fabrianese.

Ho visto scritto sul programma, ha concluso scherzando, ” Gruppo Corale Santa Cecilia “, ma ci deve essere un errore, perchè il vostro è il ” Gruppo Cordiale Santa Ce cilia” e difatti è grande la cordialità con cui ci avete accolto, noi venuti da Gerusalemme.

E da Gerusalemme è venuto anche un bel Bambino per il presepe di S. Venanzo, che don Aldo Mei ha presentati a braccia alzate, al pubblico plaudente.

Molto difficile, come si sa, è la condizione dei cristianidi Terra Santa, stretti tra ebrei e islamici che si combattoni; e sono tante le necessità di una comunità che si riduce progressivamente di numero. I cristianidi Terra Santa hanno bisogno della nostra solidarietà ed è per questo che la parrocchia di S. Venanzo ha deciso di inviare a loro le offerte che verranno raccolte nel periodo natalizio così propizio alle opere di bene.

Infine ecco il programma del triplo concerto, che ha avuto direzione tutta femminile( è questo un evento da sottolineare ): di Hania Souda Sabbara per il coro di Gerusalemme, di Milly Balzano per quello di Fabriano. Quando poi i due cori si sono fusi, l’una e l’altra bravissime, si sono alternate alla direzione.

Il Coro Magnificat aveva musiche di Lalande e Clerambault ( 1600 e 1700 ), due canti della tradizione medio-orientale rielaborati da P. Armando Pierucci e la ” Turba nella passione secondo San Giovanni “, da lui composta per la liturgia del venerdì santo. Pater noster del russo Kedrov, musiche sacre di Hassler, Stanford, e del giovane emergente Marco Betta. Magnificat S. Cecilia : ” Ave Maria ” di Caccini ( che sta diventando il cavallo di battaglia del nostro coro ), la celeberrima ” Ave Verum ” di Mozart, due brani musicali di Schnabel e di SDaint Saens, ” Resurrexit ” di M. Betta e infine ” Va pensiero ” dal Nabucco di Verdi, finito in un uragano di applausi

a.c.

 

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